L’osteoporosi non è da considerare come una vera e propria malattia, ma uno stato para fisiologico dell’apparato scheletrico, dovuto all’aumentare della sopravvivenza. In questa condizione, le ossa diventano più fragili e possiamo andare incontro a fratture, “fratture da fragilità”. A riprova di ciò, In Italia, almeno un milione di uomini e tre milioni di donne, sono affetti da questa condizione e molto importante è la sua diagnosi.

Come suggerisce la Prof.ssa Maria Luisa Brandi, presidente della Fondazione FIRMO (FONDAZIONE ITALIANA RICERCA SULLE MALATTIE DELL’OSSO), “per fare diagnosi di osteoporosi bisogna usare degli strumenti che misurino la nostra densità minerale ossea, con il densitometro (DEXA). Inoltre è possibile fare altre valutazioni.

Ad esempio:

1) quelle metaboliche in cui l’osso è in continuo rinnovamento e conoscere il rapporto tra osteoblasti (costruiscono) e osteoclasti (distruggono) che deve essere uno a uno. Come succede dopo la menopausa, dove questo rapporto è alterato, si può andare incontro alle cosiddette “fratture da fragilità”.

2) Quelle familiari, in cui è importante verificare la presenza pregressa di fratture del femore nel nucleo familiare.

3) Quelle farmacologiche, ad esempio con un uso eccessivo di cortisone.

4) Quelle alimentari, in cui si riscontra una carenza dei nutrienti dell’osso. Inoltre, un altro importante strumento di diagnosi è la “carta del rischio”, che dovrebbe essere a disposizione di tutti i medici di base per poi valutare quanto sia reale il rischio di frattura e così da trovare la giusta cura”.

Concludendo, come dice la Prof.ssa Maria Luisa Brandi, presidente della Fondazione FIRMO, “gli strumenti oggi ci sono tutti per leggere questa condizione, ma spesso è l’accessibilità a queste diagnostiche che diventa difficile e non è definita sempre bene, ma è grazie ai “L.E.A.”(livelli essenziali di assistenza), che ci dicono quando fare la “M.O.C.” e gli altri accertamenti. Molto importante è anche una corretta e aggiornata informazione, come quella che il sito della “Fondazione FIRMO” offre”.

Approfondisci l’argomento visitando il sito della Fondazione Firmo

testo articolo a cura di Paolo Briganti

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