Nel corso dell’ultimo convegno Ortomed di Firenze, incontro la Elena Martinelli, professore associato in scienze motorie presso l’Università di Firenze, con la quale ho affrontato il tema dei problemi posturali.

Professoressa, è possibile risolvere i problemi posturali?

Elena Martinelli

I problemi posturali sono frequenti, come sappiamo, e sono moltissimi gli operatori che se ne occupano. Le scienze motorie possono essere di grande aiuto, in quanto il percorso di riequilibrio posturale è un percorso essenzialmente motorio, di conseguenza attraverso il nostro operato è possibile riequilibrare la postura di una persona in tempi relativamente brevi. Questi tempi sono “tecnici”, ossia quelli che servono al sistema nervoso centrale di una persona a modificare lo schema di posizione da lei abitualmente tenuto (che il sistema nervoso sente come corretto), sostituendolo con un altro che sia fisiologicamente accettabile e che diciamo, anche se impropriamente, “corretto”.

A chi è utile avere una postura fisiologicamente accettabile?

È importante per la salute delle persone in generale, a qualunque età. Andrebbe imparato da tutti e ciascuno dovrebbe avere coscienza della propria postura subito, a partire dall’età evolutiva.

Perché questo è particolarmente importante in caso di fragilità ossea?

Il riequilibrio posturale nel caso di fragilità ossea è fondamentale. Prendiamo l’atteggiamento curvo del dorso: questo può essere una conseguenza, ma può essere anche una causa. Dal punto di vista biomeccanico e delle forze che agiscono sull’osso vertebrale, l’abitudine ad avere un atteggiamento curvo può essere una causa predisponente alla frattura vertebrale, soprattutto in presenza di fragilità ossea: mantenere un atteggiamento con il dorso curvo può accelerare e favorire la frattura vertebrale.

In altri casi il dorso curvo può essere una conseguenza, quando in seguito a una frattura vertebrale una persona necessariamente è portata a mantenere un atteggiamento curvo del dorso.

In tutti e due i casi è assolutamente importante rimuovere questo atteggiamento, una modifica che non è fine a se stessa, ma è importante per il riequilibrio di tutta la persona.

Una postura corretta porta anche a ridurre il rischio di caduta?

Nella prevenzione delle cadute dell’anziano dobbiamo applicare tutte le sinergie muscolari equilibratrici del busto e del bacino, affinché sul collo del femore e su tutto l’arto inferiore si scarichino delle forze congrue. Questo permette di mantenere l’equilibrio, la destrezza, e la reattività che ci consente di riprendere l’equilibrio quando lo perdiamo per un attimo.

Anche l’equilibrio in se stesso è una capacità motoria allenante, perché la andiamo perdendo nel corso della vita in mancanza di volontà e stimoli che ci guidino a mantenerla: se non la alleniamo pian piano la perdiamo.

In quanto tempo si può migliorare la propria postura?

Le scienze motorie possono agire con un lavoro complesso, personalizzato, almeno inizialmente, ma facilmente attuabile. Con il nostro metodo, il C.A.MO., nato all’interno dell’Università di Firenze, la postura di una persona di qualunque età può essere riequilibrata nell’arco di circa un mese di lavoro, quindi in tempi relativamente brevi.

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