Recenti studi hanno confermato che le prugne secche – meglio se della varietà Californiane – aiutano a mantenere lo scheletro in salute in quanto sono ottime alleate del metabolismo osseo e della massimizzazione del potenziale di massa ossea, indispensabili per contrastare l’osteoporosi e prevenire le fratture da fragilità.

Oltre che ricche di fibra e molto gustose, le prugne essiccate, private dell’acqua che contengono, diventano un ottimo concentrato di sostanze benefiche. Questi frutti sono una fonte naturale di polifenoli e buone dosi di potassio e manganese, minerali importanti per formazione del tessuto connettivo, oltre che di vitamina K, essenziale nell’assorbimento del calcio da parte delle ossa.

Dagli studi condotti è emerso che basterebbe inserire nella dieta giornaliera una dose di circa 50 grammi (circa 4-5 prugne secche della California) per incentivare l’aumento dei marcatori di formazione ossea e la riduzione dei marcatori di riassorbimento osseo. Oltre a questo effetto metabolico, le prugne sembrano inoltre in grado di aumentare la massa ossea soprattutto a livello della colonna vertebrale e dell’avambraccio.

Il California Prune Board, con il supporto di Sunsweet growers inc., ha recentemente investito in ricerche sul valore nutrizionale delle prugne secche della California, con una specifica attenzione al ruolo che questo frutto può svolgere nel mantenimento della salute dell’osso: dagli studi condotti è emerso che le prugne secche contengono nutrienti sufficienti a renderle un importante attore nel regolare il metabolismo osseo e la resistenza dello scheletro, confermando che questi frutti aiutano a mantenere le ossa in salute.

Inoltre, in particolari casi a rischio fragilità ossea, come ad esempio per le donne dopo la menopausa, gli studiosi suggeriscono di aumentare la dose suggerita e di arricchire i pasti quotidiani con 100 grammi di prugne secche (10-12 prugne secche della California).

La scelta di consumare Prugne secche della California è dunque consigliabile nell’ambito della prevenzione di eventuali patologie ossee, naturalmente – come ci tiene a sottolineare la professoressa Maria Luisa Brandi, presidente della Fondazione FIRMO – nell’ambito di un’alimentazione varia e bilanciata e di uno stile di vita sano e attivo.

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