I dati sulla diffusione della pandemia sono finalmente incoraggianti: calano in picchiata i contagiati e anche i ricoveri sono sotto la soglia di guardia. La speranza di essersi messi alle spalle il periodo più difficile e critico della pandemia non deve però farci dimenticare i tanti nodi irrisolti e le sfide che questo periodo ci ha lasciato in eredità.

È ora il momento di cominciare ad affrontare le numerose conseguenze causate dalla pandemia, che stanno già venendo alla luce o presenteranno il conto a breve. Moltissimi di noi hanno dovuto fronteggiare lutti, difficoltà economiche, fragilità psicologiche, ma esistono anche conseguenze più subdole, che si faranno sentire a medio-lunga scadenza. Tra queste, un posto di primo piano è il probabile impennarsi dell’incidenza di patologie per cui in questo periodo si è sospesa la prevenzione o addirittura la profilassi, rallentando o sospendendo completamente i controlli medici preventivi o di routine che eravamo abituati a fare con regolarità. Ci si aspetta quindi a breve un’impennata di molte patologie importanti, e dobbiamo attrezzarci in tempo per non farci trovare impreparati.

Tra le molte condizioni da “bollino rosso”, c’è senz’altro la salute dello scheletro, che suscita nel mondo della medicina una delle preoccupazioni maggiori. Qui il problema può essere più grave che in altri settori, perché a preoccupare non sono soltanto la sospensione dei controlli ed esami, (se non addirittura l’abbandono delle terapie), ma anche la forzata mancanza di moto che tutti abbiamo più o meno subito nei periodi di quarantena e la riduzione del tempo trascorso all’aria aperta, fattori che hanno come naturale conseguenza l’indebolimento dell’osso. Queste condizioni costituiscono un’aggravante, che rende la situazione ancora più preoccupante e tale da compromettere una situazione già di per sé esplosiva.

Abbiamo chiesto alla Professoressa Maria Luisa Brandi, Presidente FIRMO (Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso) e Presidente OFF (Osservatorio Fratture Fragilità) di fare per noi il quadro della situazione: “È un quadro senz’altro preoccupante. Sappiamo tutti quanto il tasso di fratture da fragilità nella popolazione sia da tempo previsto in aumento: ora temiamo un’impennata. Da una parte, la mancanza di movimento e la carenza di vitamina D causata dalla minore esposizione al sole giocheranno un ruolo pesante sulla salute delle ossa. Dall’altra parte, altrettanto grave è la sospensione di esami di controllo e preventivi, fattore che non ha permesso di mettere in luce situazioni di rischio che invece avrebbero necessitato un intervento a livello terapico. Inoltre, siamo molto preoccupati per chi ha interrotto le terapie già seguiva: forse non sono a conoscenza dell’effetto rebound, ossia del fatto che se si sospende improvvisamente un farmaco per la salute delle ossa, la situazione non resta semplicemente quella che è, ma si può avere un effetto addirittura negativo”.

Quale consiglio possiamo dare allora? “Consiglio a tutti di riprendere quanto prima l’attività fisica, di fare particolare attenzione ad alimentarsi con correttezza (l’arrivo della primavera ci aiuta in questi due espetti) e di parlare di questo problema con il proprio medico curante, indipendentemente dall’età. Per le donne che si trovano in perimenopausa, e che devono porre ancora maggiore attenzione alla salute dello scheletro, consiglio un esame preventivo (esistono soluzioni light, che permettono rapidamente di fare il quadro della situazione). Ma ancora di più le nostre raccomandazioni si indirizzano a chi già aveva intrapreso un percorso di cura e l’ha allentato o abbandonato: riprendere le fila per loro è ancora più essenziale. Tanto più che nel frattempo le soluzioni terapiche si sono andate moltiplicando ed è ancora più facile trovare un tipo di terapia adatto alle proprie necessità”.

Il Covid finora ci ha fermato, non lasciamo che in futuro sia l’osteoporosi a farlo: ricominciamo ad occuparci della salute delle ossa.

Menù di primavera (per 4 persone)

Per la primavera vi proponiamo un menù gustoso, leggero e ricco di calcio.

Pasta profumata con sgombro e pomodorini

Ingredienti:

320 g di pasta corta, 4 filetti di sgombro sott’olio, 200 g di pomodorini, olio extravergine d’oliva

1 spicchio di aglio, un mazzetto di prezzemolo fresco, una manciata di capperi, origano, scorza di limone non trattato, peperoncino in polvere, sale.

Preparazione:

Fate cuocere la pasta in abbondante acqua salata bollente. Nel frattempo, fate soffriggere lo spicchio d’aglio in una padella con quattro cucchiai d’olio, aggiungete quindi i pomodorini tagliati a metà (o in quattro), un pizzico di sale e uno di peperoncino. Quando i pomodorini saranno ammorbiditi, aggiungete lo sgombro scolato e spezzettato. Scolate la pasta e fatela saltare qualche minuto con il sugo. Prima di servire cospargete la pasta con un abbondante trito fatto con prezzemolo, capperi, origano, infine grattugiatevi al momento un po’ di scorza di limone.

Felafel di ceci e mandorle

Ingredienti:

400 grammi di ceci, 50 grammi di mandorle sgusciate, spellate e tritate, 2 fette di pancarrè ammollato nel latte, uno scalogno tritato, 2 cucchiaini di senape, 1 uovo, uno spicchio d’aglio tritato, un cucchiaino di zenzero fresco grattugiato, un ciuffo di prezzemolo tritato, pangrattato, sale, olio per friggere.

Preparazione:

Lasciare i ceci in ammollo in acqua fredda per una notte. Scolare i ceci e frullarli fino a che saranno a pezzettini molto piccoli. Aggiungere l’aglio, lo scalogno, la senape, l’uovo, il pancarrè, lo zenzero e il sale e frullare ancora. Quando il composto sarà perfettamente amalgamato e ridotto a crema, formare delle palline, passarle al pangrattato e friggerle in olio bollente. Per un piatto più leggero i felafel possono essere cotti in forno a 180° per una ventina di minuti. Servire con un’insalata fresca mista di stagione.

Lattaiolo

Ingredienti:

1 litro di latte, 4 uova, 50 g di farina 00, un limone non trattato, olio extravergine di oliva, 120 g di zucchero, sale, cannella in polvere, noce moscata, zucchero a velo.

Preparazione:

In un tegamino versare il latte e aggiungervi la scorza grattugiata di mezzo limone e un pizzico di cannella e di noce moscata: fare intiepidire senza arrivare a ebollizione. Nel frattempo, lavorare a parte in una terrina lo zucchero con le uova, quindi, mescolando con la frusta, unire la farina fino a formare un imposto liscio e senza grumi. Aggiungere il latte sempre mescolando con la frusta, quindi versare il composto ottenuto in una pirofila rivestita di carta da forno. Infornare in forno preriscaldato a 180° e far cuocere per almeno 45 minuti o comunque finché non si sarà formata una crosticina in superficie. Sfornare, far freddare, cospargere di zucchero a velo e tagliare a quadrotti.

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