Il ferro: un metallo per la vita | AUDIO

Dai microfoni di Radio24, ospite del programma “Obiettivo salute” condotto da Nicoletta Carbone, la Professoressa Brandi continua con noi il viaggio alla scoperta dei minerali utili alla vita. Martedì 22 novembre 2022 è stata la volta del ferro: con un tono come sempre gradevole e comprensibile, la Professoressa Brandi ci invita a conoscere le basi della nostra fisiologia e della salute.

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Nome ferro e poi quali caratteristiche? Quale “professione” fa?

Si tratta di un microelemento, perché ne sono sufficienti 4-8 milligrammi al giorno: il corpo ne contiene solo 3-4 grammi. Direi che la sua professione potrebbe essere definita “venditore di vita”, infatti senza di lui non riusciremmo a far funzionare l’emoglobina, attraverso la quale respiriamo: senza ferro non c’è vita.

Segni particolari? E se fosse una persona, che carattere avrebbe?

Anche se ha una funzione così importante, abita in uno spazio molto ridotto: all’interno del globulo rosso, che è una cellula molto piccola, senza nucleo. Se il ferro manca, i globuli rossi riducono ancora di più le loro dimensioni, infatti parliamo di anemia microcitemica, perché i globuli rossi diventano ancora più piccoli. Però di lui diremmo che sprizza allegria da tutti i pori! Se manca il ferro diventiamo anemici, deboli, ma anche giù di corda psicologicamente, perché il ferro aumenta anche la produzione della serotonina, detta infatti “il neurotrasmettitore della felicità”.

Una virtù che lo contraddistingue?

È modesto. Infatti è un piccolo con funzioni molto grandi.

Ma avrà anche lui il suo lato debole!

Sì, perché non riesce a “mettersi in contatto” con facilità. Il suo assorbimento, che avviene a livello intestinale, è molto difficile, soprattutto quello che viene dai vegetali. Dobbiamo sfatare il mito di Braccio di Ferro e i suoi spinaci: negli spinaci infatti è presente un terzo del ferro che troviamo, per esempio, nei fagioli bianchi. Per l’introduzione di ferro alimenti importanti sono le carni rosse, i fagioli bianchi, le vongole.

Il ferro fa differenza fra uomini e donne?

Sì, la donna ha due momenti in cui tende a diventare anemica: il ciclo mestruale e la gravidanza. Questi due caratteristiche fisiologiche della donna la rendono più soggetta a carenza di ferro rispetto all’uomo.

Come si dosa il ferro dell’organismo? E cosa fare se si evidenziano carenze?

Il ferro di per sé si dosa con la sideremia, ma già l’emocromo, che mette in luce se i globuli rossi sono piccoli, ci dà un indizio. Poi possiamo dosare la ferritina (che è prodotta dal fegato ed è il nostro deposito di ferro) e la transferrina. Si può anche avere anche un eccesso di ferro: questo avviene meno frequentemente, spesso a causa di malattie congenite, ma è una situazione pericolosa, perché causa problemi a livello epatico e aumenta l’incidenza dei tumori. Se siamo carenti di ferro, la prima cosa da fare è correggere la dieta. L’assorbimento intestinale di questo elemento non è molto buono, quindi a volte si aggiunge la vitamina C, che lo facilita. Se la carenza è importante, però dobbiamo ricorrere a infusioni endovenose.

Un motto per il ferro?

“Il ferro è il metallo per la vita”.

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