Per malattie infiammatorie intestinali si intendono una serie di disturbi che hanno come effetto principale quello che conduce direttamente all’infiammazione del tubo intestinale digerente: ne sono un tipico esempio la malattia di Crohn o colite ulcerosa. Sintomi tipici di tali malattie – che interessano in genere intestino tenue, colon e appunto retto – possono essere diarree, perdite di peso repentine, febbre, dolori addominali. Non è tutto però: l’insorgere di disturbi intestinali può anche portare ad una perdita di massa ossea e ad una maggiore fragilità del sistema osseo.

Le cause di tale associazione possono essere molte e varie: i disturbi intestinali quasi sempre incidono sulla dieta alimentare dei soggetti che ne sono affetti, così come possono portare ad una alterazione dell’assorbimento di elementi basilari per la salute delle nostre ossa (calcio e vitamina D, ma pure proteine e calorie) da parte del nostro organismo legato sia alla mattia in sé per sé che alla chirurgia riduttiva intestinale spesso necessaria per combatterne gli effetti. Non è tutto però: pure l’utilizzo di cortisonici (di solito legato a tali disturbi), può inficiare negativamente sulla salute delle nostre ossa.

Nei pazienti affetti da malattie intestinali è dunque necessaria l’introduzione di un programma di prevenzione rispetto alla diminuzione massa ossea tramite l’introduzione supplementare di calcio e vitamina D all’interno della propria dieta, lo svolgimento di una regolare attività fisica e la drastica riduzione del consumo di fumo ed alcool. Per i pazienti che nel corso della loro vita hanno fatto anche prolungato uso di cortisonici, infine, può essere raccomandato dai medici l’uso di farmaci antifratturativi.

Approfondisci l’argomento visitando il sito della Fondazione Firmo

resta sempre informato